Gruppo in porcellana biscuit raffigurante “Le Tre Grazie”
h 20 cm nessuna marca
Stato di conservazione
il gruppo si presentava mancante della testa della figura sulla destra e delle dita della mano sinistra della figura sulla sinistra.
Intervento di restauro:
– pulitura complessiva dell’oggetto e stampo delle parti mancanti.
La materia integrativa delle parti rifatte è un particolare tipo di gesso molto compatto, adatto quindi ad essere assemblato alla porcellana.
– integrazione, incollaggio, stuccatura e ripresa del colore.
– tutti i materiali usati sono reversibili.
La porcellana biscuit venne utilizzata a partitre della seconda metà del 700 per ricreare originali classici in piccole dimensioni, utilizzata da tante manifatture in tutta Europa incarna perfettamente gli ideali neoclassici che si andavano affermando nelle ultime decade del ‘700.
Albarello di Farmacia in Maiolica
Trapani,
Prima metà del XVIII secolo
Albarello da farmacia in maiolica dal corto collo cilindrico, spalla carenata con una leggera rastrematura nella parte mediana del corpo ceramico. E’ dipinto a gran fuoco e la decorazione policroma è divisa in tanti settori, ciascuno con motivi decorativi diversi.
L’albarello è stato trasformato in lampada e sono state aggiunte parti in ottone.
Intervento di restauro
Pulitura dei pezzi e dei minuscoli frammenti
Incollaggio e stuccatura con materiali reversibili, ripresa pittorica.
Zuppiera in Maiolica
Faenza, Manifattura Ferniani
Seconda metà del XVIII secolo
Zuppiera in maiolica, dalla forma ovale e dal corpo bacellato che poggia su 4 piedini a forma di zampa, 2 anse a staffa con volute rocaille.
La decorazione detta “al garofano”, con l’inconfondibile graticcio in arancio è tipica della manifattura romagnola.
Intervento del restauro
Smontaggio e pulitura di tutti i frammenti da un precedente restauro ingiallito.
Riassemblaggio, stuccatura e ripresa pittorica.
Piatto in porcellana fine dell ‘800
Assemblaggio del piatto
Stuccatura del piatto
Ripristino pittorico del viso e delle mani
4 figure a soggetto ornitologico
Porcellana dura policroma; altezza cm. 32
Meissen
( ? ) , 1731- 63 ( o copia ottocentesca )
Marca: spade incrociate in blu
Proprietà: collezione privata
Queste quattro figure di uccelli su tronchetti sono derivate da modelli di Johann Joachim Kandler, il più celebre modellatore di Meissen.
La sua straordinaria abilità plastica nella rappresentazione naturalistica venne sostenuta dalla coloritura veristica della ricca tavolozza inventata dai pittori della manifattura sassone. La fortuna di questi modelli ha portato moltissime manifatture europee ad imitare le sue porcellane ( fino alla marca) : un’attività produttiva viva ancora oggi.
Stato di conservazione:
Numerose foglie mancanti in tutte e 4 le figure , una di queste mancante della parte superiore del becco.
Scheda di restauro:
Ricostruzione delle numerose foglie mancanti e del becco,assemblaggio con colle reversibili,rigoroso intervento mimetico nella ripresa dei colori.
Albarello a rocchetto
Maiolica a fondo berretino dipinta in blu a gran fuoco; altezza cm 30, diam. max. cm12
Roma, bottega dei Superchina, prima metà del XVII secolo
Marca: nessuna
Un albarello a rocchetto dalla spalla e calice fortemente rigonfi e il centro cilindrico.
Il rivestimento smaltato è azzurrato, detto berretino.
La decorazione in blu a gran fuoco vede un motivo detto “a foglia di prezzemolo” molto comune nelle manifatture italiane del XVII secolo.
Le qualità formali del corpo e della decorazione, oltre alla grafia della scritta apotecaria, permettono di assegnarlo alla produzione della manifattura romana dei Superchina.
G. Biscontini Ugolini, I vasi da Farmacia nella collezione Bayer, Milano 1997, pp. 110-127.
Stato di conservazione:
Rotto in diversi frammenti nella parte superiore ( con piccole mancanze ) felato nella parte mediana cilindrica , integro nella parte sottostante.
Scheda di restauro:
Incollaggio con colle reversibili e consolidamento della felatura, integrazioni delle parti mancanti, leggera stuccatura per non scalfire la maiolica sottostante, accurata integrazione pittorica.
Il tutto rigorosamente a freddo.
Ciotola in porcellana
Ciotola in porcellana, smalti policromi sopra coperta del tipo famiglia rosa: rosa, verde smeraldo ed erba, blu, arancione e nero.
Cina, metà del XIX secolo.
Altezza cm. 20; diam. max. cm. 28; diam. base cm. 18
Marca: nessuna
Proprietà: collezione privata
Una grande ciotola che vede dipinta sulla parete interna una scena signorile cinese in tre episodi ( protagonisti dignitari maschi) e, al centro del fondo, incorniciata da una fascia floreale , l’episodio femminile del racconto.
La ricchezza narrativa e cromatica è una qualità evidente di questo oggetto . Questa formula appartiene alla cultura cinese del XIX secolo ed incontrò grande fortuna nel mondo collezionistico europeo.
Stato di conservazione:
Rotto in 25 frammenti.
Scheda di restauro:
La ciotola aveva già subito un intervento di restauro.
Si è proceduto quindi allo smontaggio del precedente rifacimento e all’immersione dei pezzi in acqua calda demineralizzata staccando poi i residui di colla col bisturi.
Incollato con colle reversibili si è provveduto all’integrazione delle piccole parti mancanti sul bordo.
L’ ultima fase del restauro è stata molto impegnativa per la complessità della decorazione.
Due Piatti Tondi Felice Clarici
Maiolica dipinta in blu a gran fuoco; altezza cm. 2,6; diam. cm 16
Milano, manifattura Felice Clerici 1745-1790
Marca: nessuna
Proprietà: antiquario
Due piatti tondi dall’orlo liscio con anello d’appoggio sul retro.
La decorazione pittorica, di ispirazione orientale, vede una bordura con fiori cinesi dipinti in monocromia blu di cobalto e, al centro, un corto stelo reciso regge due fiori stilizzati. Il retro è parzialmente coperto di smalto bruno.
Questi due piatti sono coerenti con la produzione della manifattura milanese di Felice Clerici e sono documentati anche dalla presenza nell’inventario della fabbrica di maioliche “a fioretti blu e comparto caffè”.
Stato di conservazione:
Un piatto felato nella parte centrale ed uno rotto in due.
Scheda di restauro:
Consolidamento della felatura, incollaggio con colle reversibili, stuccatura con estrema leggerezza per non scalfire la maiolica e ritocco mimetico del fondo e delle parti decorate in blu. Ripresa sul retro del fondo caffè sulla tesa.
Cavallo cinese in terracota
Attribuzione alla produzione cinese del periodo Tang ( 618- 908 d.C.)
Misure: h. cm. 40, lungh. Cm. 42, largh. Cm.13
Proprietà: collezione privata
Stato di conservazione:
Il cavallo era stato precedentemente restaurato all’altezza del collo, sul muso e in alcuni punti delle zampe sia posteriori che anteriori.
Inoltre le zampe, all’altezza dello zoccolo, erano staccate dalla base, incollata a una lastra di plexiglass.
Scheda di restauro:
Rimozione col bisturi dei vecchi restauri, incollaggio e consolidamento con
materiali reversibili , integrazioni delle parti mancanti, ripresa con le terre e loro fissaggio.